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Processo di beatificazione – Sessantanove testimoni per padre Hamel

È iniziato e presto entrerà nel vivo il processo di beatificazione di padre Jacques Hamel, il sacerdote della diocesi di Rouen barbaramente ucciso da un jihadista nella sua parrocchia di Saint-Etienne-du-Rouvray mentre celebrava una messa il 26 luglio 2016. La prima udienza si è tenuta sabato scorso. La diocesi di Rouen ha fatto sapere che saranno 69 i testimoni che verranno ascoltati nei prossimi mesi in audizione.

Il postulatore, padre Paul Vigouroux, rivolgendosi all’arcivescovo Dominique Lebrun ha parlato della “reputazione di martire” di cui gode in Francia e nel mondo il Servo di Dio Jacques Hamel. In questo anno dalla sua morte, sono infatti arrivate numerose lettere scritte da anonimi, autorità civili, vescovi cattolici di Francia e del mondo intero, da responsabili di altre Chiese cristiane, ebrei e musulmani.

La fama di santità di padre Hamel è stata colta anche da Papa Francesco che, in una messa celebrata a Santa Marta il 14 settembre scorso (LEGGI) e dedicata al sacerdote, ha detto: “È martire! E i martiri sono beati, dobbiamo pregarlo”.

“Padre Jacques Hamel – ha aggiunto il postulatore – ha condotto la sua vita da prete nella più grande semplicità, sempre nelle periferie, sia le periferie dell’agglomerato urbano di Rouen sia nelle periferie esistenziali di molti dei nostri contemporanei. In un comune caratterizzato da una forte presenza di popolazione di origine straniera, ha intrattenuto buoni rapporti con la comunità musulmana”.






E proprio per questa sua “reputazione di uomo di fede al servizio di tutta la popolazione, al di là delle appartenenze religiose”, il comune di Saint-Etienne-du-Rouvray ha deciso di erigere una scultura in suo onore nel cuore della città.

Nel prendere la parola, l’arcivescovo Lebrun ha spiegato che la prima fase del processo si terrà a livello diocesano a Rouen. Poi la seconda fase dell’istruttoria passerà a Roma presso la Congregazione delle Cause dei Santi. La decisione finale spetterà al Papa. In questa prima fase, ha concluso l’arcivescovo, è vietato invocare il nome di padre Hamel nelle preghiere ufficiali al rango dei beati e dei santi.




Fonte www.avvenire.it

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