Pubblicità
HomeNewsSancta SedesSanta Sede firma il trattato sulla proibizione di armi nucleari

Santa Sede firma il trattato sulla proibizione di armi nucleari

L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario della Santa Sede per i Rapporti con gli Stati, ha firmato, anche a nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, adottato il 7 luglio 2017 al termine della Conferenza delle Nazioni Unite.

Mons. Paul Richard Gallagher - AP

Questo strumento – ha detto ieri il presule a New York – è “una delle pietre miliari” degli strumenti giuridici promossi per arginare la minaccia globale posta dalle armi atomiche e arrivare alla loro totale eliminazione.

Alle crescenti tensioni legate al programma nucleare della Corea del Nord si deve rispondere cercando di rilanciare i negoziati. Si devono in particolare superare – ha sottolineato mons. Gallagher in occasione della decima Conferenza per facilitare l’entrata in vigore del Trattato – la minaccia nucleare, la superiorità militare, l’ideologia e l’unilateralismo che ricordano la logica della guerra fredda.

Il Segretario della Santa Sede per i Rapporti con gli Stati ha anche ricordato quanto indicato da Papa Francesco nel messaggio dello scorso 23 marzo incentrato sul tema delle armi nucleari: “la comunità internazionale – ha scritto il Santo Padre – è chiamata ad adottare strategie lungimiranti per promuovere l’obiettivo della pace e della stabilità ed evitare approcci miopi ai problemi di sicurezza nazionale e internazionale”. “Un’etica e un diritto basati sulla minaccia della distruzione reciproca e potenzialmente di tutta l’umanità – ha ricordato il Pontefice – sono contraddittori con lo spirito stesso delle Nazioni Unite”.






Pur non avendo illusioni sulle sfide legate al raggiungimento di un mondo libero dalle armi nucleari – ha osservato il presule – sono molto più scoraggianti i nuovi programmi e la continua proliferazione di armi nucleari. Le armi nucleari offrono un falso senso di sicurezza. La pace promessa dalla deterrenza nucleare si è rivelata e si rivela una tragica illusione. La pace e la stabilità internazionale – ha affermato – non possono essere fondati sulla distruzione reciproca o sulla minaccia di annientamento. E’ essenziale – ha concluso mons. Gallagher – sostituire la logica di paura e di sfiducia con un’etica di responsabilità contribuendo a creare un clima di fiducia che valorizzi il dialogo multilaterale.




Fonte it.radiovaticana.va/di Amedeo Lomonaco

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome