Forse desiderava davvero che tu fossi Giovanni.
Forse desiderava davvero che Giovanni fosse resuscitato.
Forse si era accorto di quello che aveva fatto.
La vita di un uomo per il ballo di una ragazzina.
Lo aveva imprigionato.
Lo aveva ucciso.
Aveva profanato il suo cadavere.
Forse desiderava davvero che tu fossi Giovanni.
Era triste di doverlo uccidere.
Ma ancora più, era debole, orgoglioso, violento ma vergognoso.
Quanto male può fare il potere senza la verità, senza la giustizia, senza l’amore.
Non ha amici ma cortigiani.
Non ha una donna che lo ama, ma la moglie di un altro.
Non era una festa, ma un festino.
Non si fanno giuramenti per il male.
Perché poi il male chiede il conto.
E se non hai amici, ma cortigiani.
Se non hai amore ma una donna che ti istiga.
Il conto è la morte.
Il prezzo del male è la testa di un grande uomo.
Giovanni.
Erode sei solo tra una corte di cortigiani.
Erode sei solo tra due donne che ti irretiscono, tradiscono.
Erode sei vivo, ma come morto, perché sei solo.
Giovanni, è solo nella tua prigione, ma è amato.
Giovanni è morto e decapitato, ma è atteso e ricercato e ora il suo cadavere è nelle mani dei discepoli.
E la sua vita è nel cuore di Gesù.
Era prigioniero ma mai solo.
È morto ma è vivo.
Tu Erode, sei vivo ma solo e assassino.
Sei come morto.
L’amore è verità.
E vive.
Sempre.
La menzogna, la dissolutezza, l’inganno, la violenza, l’omicidio, la profanazione.
Sono la morte.
Sempre.
Di Don Mauro Leonardi