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Piccoli principi

Una volta un bambino mi chiese incuriosito il perché del nome “Piccolo principe”. Gli sembrava assurdo che un principe potesse essere qualificato così mediocremente, di solito ai principi si danno ben altri titoli. Ecco noi in fondo siamo un po’ tutti piccoli principi! Guai a sentirsi solo principi o solo piccoli. La vita stessa che ci è stata donata è un’opportunità preziosa che ci rende unici e irripetibili però ci tocca saper convivere con la nostra piccolezza. Ognuno di noi ha le sue debolezze: chi è troppo irascibile, chi è troppo negligente, chi è troppo timido, chi soffre per la sua storia passata, chi ha una malattia ecc… Siamo principi però spesso ci sentiamo inadatti perché non accettiamo i nostri limiti e quelli degli altri: pretendiamo di ridurre il mondo intero alle nostre seppur nobili idee. Ma perseverando su questa strada rischiamo di rimanere soli con le nostre idee mentre la realtà è più grande, più bella, più sorprendente dei nostri progetti.

Se non accettiamo le nostre debolezze come dono allora diventiamo allergici alla vita e soprattutto all’amore. Se non mi amo così come sono allora non amerò nemmeno la moglie, la fidanzata, l’amico, il parroco, il fratello ecc… Tante volte soffriamo e gridiamo contro Dio perché ci ha creati così splendidi però pieni di limiti: l’ha fatto perché sa che abbiamo sempre bisogno di Lui. Papa Francesco in una omelia a Santa Marta ha detto: “Ma se noi ci sentiamo forti, mai avremo l’esperienza della carezza del Signore”. Senza il suo amore rimaniamo principi presuntuosi e tristi. Che giova essere principi ma vivere senza amore? Ma se Dio ci ama e ci vuole così come siamo allora anche noi possiamo amare l’altro con tutte le sue debolezze. Allora tu vuoi essere un piccolo principe o un principe solo? di Roberto Oliva

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