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Per Barroso, Presidente Commisione Ue, un 2014 di ripresa

jose-barroso_1482191c (1)“Non possiamo affermare di essere fuori dalla crisi, perché la disoccupazione è ancora troppo elevata”, eppure il peggio sembra passato e “la recessione è alle spalle”. Sono i messaggi, non precisamente lineari, che invia da Strasburgo il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, dove si è confrontato in mattinata con gli eurodeputati sugli esiti del semestre di presidenza lituana. In aula è intervenuta anche la presidente della repubblica baltica, Dalia Grybauskaité. Barroso ha spiegato che per far ripartire l’economia con i ritmi giusti occorrono finanziamenti per le imprese, specialmente le Pmi, e recupero di fiducia da parte dei consumatori (i continui cali dell’inflazione indicano una stasi dei consumi); e ha rilanciato l’unione bancaria.

Si è inoltre detto “sicuro” che il 2014 “sarà un anno positivo di cambiamenti per l’economia europea”. Nella successiva sessione di voto, l’Europarlamento ha stabilito nuovi limiti per le emissioni inquinanti per i veicoli commerciali leggeri. “Dopo trattative difficili, abbiamo raggiunto un risultato. Sono contento che non si sia ceduto a nessun tipo di pressione per cambiare l’obiettivo” di tutela ambientale, ha affermato il relatore, il deputato tedesco Holger Krahmer.

NUOVI FINANZIAMENTI AGLI SCIENZIATI EUROPEI

Nuovi finanziamenti per consentire ai ricercatori di “consolidare le proprie squadre” e di “sviluppare ulteriormente le idee migliori”. È quanto si propone il Consiglio europeo della ricerca che ha selezionato 312 scienziati “di punta” con il primo concorso per borse di studio di consolidamento (Consolidator Grant). In pratica si tratta di un fondo da 575 milioni di euro che è stato assegnato a scienziati esperti, con almeno 7 e massimo 12 anni di attività oltre il dottorato, che hanno presentato progetti innovativi e forieri di ricadute concrete. Tra i progetti selezionati, ad esempio, uno riguarda la previsione delle eruzioni vulcaniche, un altro esplora il ruolo dei fattori genetici e ambientali nei circuiti cerebrali a livello embrionale. La media per ogni borsa di studio assegnata è pari a 1,84 milioni di euro fino a un massimo di 2,75 milioni. Máire Geoghegan-Quinn, commissaria Ue per la ricerca, afferma: “Questi ricercatori percorrono strade innovative che faranno avanzare la conoscenza e apporteranno un contributo concreto nella società”; per questo si “offre loro un’assistenza in una fase cruciale, in cui è spesso difficile reperire finanziamenti: quando hanno bisogno di spingersi avanti nella carriera sviluppando la loro propria ricerca con la loro squadra”.

Le borse sono assegnate (dopo l’analisi di 3.600 domande) a ricercatori di 33 diverse nazionalità, ospitati in istituti situati in 21 diversi Paesi d’Europa. Il maggior numero di istituti di ricerca assegnatari di assegni è in Gran Bretagna (62), seguita dalla Germania (43) e dalla Francia (42). In termini di nazionalità dei ricercatori, tedeschi (48 borse di studio) e italiani (46) sono i più numerosi. L’età media dei ricercatori selezionati è 39 anni; solo un quarto sono donne. “Il 45% dei borsisti – spiega la Commissione Ue – è stato selezionato nel settore ‘fisica e ingegneria’, il 37% in quello delle ‘scienze della vita’ e il 19% in quello delle scienze sociali e umane”.

(Sir Europa)

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