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Papa Francesco: la festa di oggi preannuncia la vittoria di Dio e la sconfitta definitiva del maligno!

Buongiorno e buona festa dell’Assunta! Ha iniziato così il Papa l’appuntamento con l’Angelus di questo lunedì 15 agosto.  Maria è stata la prima a credere nel figlio di Dio, e prima ad essere assunta in cielo in anima e corpo! Maria, umile e semplice ragazza di un villaggio sperduto nella periferia dell’impero romano: è così che il Signore rovescia i potenti dai troni ed innalza gli umili! L’assunzione di Maria è un mistero grande che riguarda ciascuno di noi, riguarda il nostro futuro! sono le parole pronunciate da Papa Francesco prima della recita della preghiera mariana dell’Angelus in questa festa dell’Assunzione in piazza San Pietro davanti ad una folla numerosa di fedeli e pellegrini.

L'angelus di Papa Francesco per la benedizione della statua del Bambino Gesù a piazza San Pietro in Vaticano, 14 dicembre 2014.ANSA/OSSERVATORE ROMANO- ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING

Le parole di Papa Francesco prima della preghiera mariana dell’Angelus

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Buona festa dell’Assunta!
La pagina evangelica (Lc 1,39-56) dell’odierna festa dell’Assunzione di Maria al cielo descrive l’incontro tra Maria e la cugina Elisabetta, sottolineando che «Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda» (v.39). In quei giorni, Maria correva verso una piccola città nei pressi di Gerusalemme per incontrare Elisabetta.
Oggi invece la contempliamo nel suo cammino verso la Gerusalemme celeste, per incontrare finalmente il volto del Padre e rivedere il volto del suo Figlio Gesù. Tante volte nella sua vita terrena aveva percorso zone montuose, fino all’ultima tappa dolorosa del Calvario, associata al mistero della passione di Cristo. Ora la vediamo giungere alla montagna di Dio, «vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle» (Ap 12,1) e varcare le soglie della patria celeste. È stata la prima a credere nel Figlio di Dio, ed è la prima di noi ad essere assunta in cielo in anima e corpo. Per prima ha accolto e preso in braccio Gesù quando era ancora bambino, ed è la prima ad essere accolta dalle sue braccia per essere introdotta nel Regno eterno del Padre. Maria, umile e semplice ragazza di un villaggio sperduto nella periferia dell’impero romano, proprio perché ha accolto e vissuto il Vangelo, è ammessa da Dio a stare per l’eternità accanto al trono del Figlio. È così che il Signore rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili (cfr Lc 1, 52).
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L’Assunzione di Maria è un mistero grande che riguarda ciascuno di noi, riguarda il nostro futuro. Maria, infatti, ci precede nella strada sulla quale sono incamminati coloro che, mediante il Battesimo, hanno legato la loro vita a Gesù, come Maria legò a Lui la propria vita. La festa di oggi, che fa guardare verso il cielo, preannuncia i “cieli nuovi e la terra nuova”, con la vittoria di Cristo risorto sulla morte e la sconfitta definitiva del maligno. Pertanto, l’esultanza dell’umile fanciulla di Galilea, espressa nel cantico del Magnificat, diventa il canto dell’umanità intera, che si compiace nel vedere il Signore chinarsi su tutti gli uomini e tutte le donne, umili creature, e assumerli con sé nel cielo. Il Signore si china sugli umili …


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Pensiamo, in particolare, alle donne sopraffatte dal peso della vita e dal dramma della violenza, alle donne schiave della prepotenza dei potenti, alle bambine costrette a lavori disumani, alle donne obbligate ad arrendersi nel corpo e nello spirito alla cupidigia degli uomini. Possa giungere quanto prima per loro l’inizio di una vita di pace, di giustizia, di amore, in attesa del giorno in cui finalmente si sentiranno afferrate da mani che non le umiliano, ma con tenerezza le sollevano e le conducono sulle strada della vita fino al cielo. 
E ora ci rivolgiamo con fiducia a Maria, dolce Regina del cielo, e le chiediamo: «Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino, fa che vediamo il tuo Figlio, pieni della gioia del Cielo» (Inno dei Secondi vespri).

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I saluti di Papa Francesco al termine della preghiera dell’Angelus

e l’invocazione del Papa alla Regina della Pace
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Papa Francesco affida alla Regina della Pace le sofferenze del mondo, e si fa prossimo alle donne sfruttate
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a cura di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys

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