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Il nostro ‘miracolo di Santa Odile’ è avvenuto dopo una visita alla sua tomba

Durante una visita in Francia la scorsa estate, avevo progettato di visitare Mont-Sainte-Odile mentre soggiornavamo in Alsazia. L’abbazia, in cui si pratica l’adorazione perpetua fin dal 1931, non è lontana dal campo di concentramento di Natzweiler, per cui l’idea era visitare un luogo al mattino e l’altro nel pomeriggio. Quel progetto, come molti dei nostri piani epici, è stato ostacolato dalla nostra difficoltà persistente a uscire presto ogni giorno, e quindi abbiamo lasciato l’Alsazia trascurando la sua santa patrona.

Dopo una settimana a Chamonix e qualche giorno nella zona di Parigi, siamo tornati in Alsazia per soggiornare a Strasburgo. Per l’ultimo giorno del viaggio, i bambini hanno scelto un’altra avventura in campagna e la visita al monastero, che ospita la tomba di Santa Odile, sulla quale ho chiesto la sua intercessione per una serie di cose, non ultima la possibilità di tornare in Alsazia.

La parola “eau” significa “acqua” e si pronuncia come la lettera O. “Eau d’Il” significa “acqua di Lui”, con l’ovvia connotazione spirituale, e si pronuncia allo stesso modo del nome Odile. Questo gioco di parole con l’acqua è avvincente, perché Santa Odile è famosa per la sua fonte miracolosa:

Potete acquistare l’acqua miracolosa (ma non benedetta) sopra il monastero, dove viene offerta in cambio di una donazione suggerita in piccole bottiglie di plastica, o si può portare il proprio contenitore e prendere l’acqua gratuitamente dalla fonte.

Ho fatto la passeggiata e ho bevuto la mia bottiglietta d’acqua per poterla riempire con quella della fonte, e anche i bambini hanno riempito le loro. Eravamo prontissimi per… qualsiasi cosa facciano i cattolici con dell’acqua non benedetta di una fonte miracolosa.

Tornati in America abbiamo spacchettato le nostre bottigliette contenenti l’acqua della fonte miracolosa. Avevo una bottiglia decorativa che mi aveva dato mia nonna ed era vuota, e quindi l’ho riempita.

C’era però più acqua di quanta ne entrava nella bottiglia. Che fare con quella in eccesso?

L’ho messa nella ciotola degli animali in cortile.






E poi è avvenuto il grande miracolo.

Martin era un gatto randagio, e quando è arrivato da noi aveva occhi lacrimosi e pieni di secrezione. Tutti gli sforzi del veterinario nel corso degli anni sono stati vani, e abbiamo fatto pace col fatto che, apparentemente senza provare dolore, il gatto avesse semplicemente un problema agli occhi irrisolvibile per il quale non si poteva fare niente.

Ecco il miracolo: dopo circa una settimana da quando avevo dato agli animali l’acqua di Santa Odile, ho notato che gli occhi di Martin erano completamente puliti. A distanza di mesi è ancora così.

Naturale vs. Soprannaturale
È possibile che dopo tutti questi anni gli occhi di Martin dovessero guarire spontaneamente proprio quella settimana e che Santa Odile non abbia niente a che fare con l’accaduto? Sicuramente. Non ho versato l’acqua sui suoi occhi constatando poi una trasformazione istantanea.

E tuttavia, resta il fatto che il problema all’occhio di Martin non aveva risposto ad alcun trattamento convenzionale, mentre dopo aver bevuto l’acqua di una fonte la cui acqua aveva curato un cieco – una fonte sotto il patrocinio di una santa il cui simbolo è un libro con due occhi sopra – i suoi occhi sono guariti.

È tutto quello che so.

Se una settimana dopo aver sopportato uno dei tanti round di gocce gli occhi del mio gatto fossero guariti avrei pensato che fosse merito il trattamento del veterinario. Do quindi a Santa Odile lo stesso beneficio del dubbio che darei al veterinario, ma in qualche modo sono ancora più grata. Santa Odile, prega per noi!




Fonte it.aleteia.org

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