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Medjugorje. Quando Padre René Laurentin disse: ‘Qui la Madonna l’hanno toccata!’

Continuando il nostro approfondimento quotidiano su Medjugorje e tutto ciò che è accaduto e accade nella cittadina di Maria, riscopriamo oggi i ‘Dialoghi sulla Madonna’ fra un grande teologo e il più noto scrittore cattolico italiano.

L’abbé René Laurentìn, francese,  è stato considerato il massimo «mariologo» contemporaneo: ha scritto 140 libri, tra i quali una storia scientifica delle apparizioni di Lourdes in venti volumi. di cui sette solo di documenti. Vittorio Messori,  è l’autore dei maggiori best-seller religiosi del dopoguerra: da Ipotesi su Gesù, uscito nel 1976, a Varcare la soglia della speranza con Giovanni Paolo II.

ECCO IL DIALOGO E L’INCONTRO
I due si incontrano al monastero La Solitude di Evry-sui-Seine, trenta chilometri a sud di Parigi. Laurentin è oltre che uno studioso, un uomo d’azione: sul bavero della giacca porta, con orgoglio, la Légion d’Honneur guadagnata in guerra, prima di diventare sacerdote: ancora oggi si arrampica senza problemi sugli scaffali della sua sterminata biblioteca, e guida la Renault 4 con il piglio di un ventenne su queste strade che costeggiano quella Senna sulla quale. fino a qualche decennio fa, faceva sci nautico. Messori, dopo aver passato un quarto di secolo a studiare Gesù Cristo, da qualche tempo si dedica alla Madonna (ogni mese pubblica, su Jesus, il suo Taccuino Mariano) e vuole «chiudere», come dice lui, con delle Ipotesi sii Mariti.

L’incontro fra Laurentin e Messori è anche l’occasione. appunto, per un «dialogo» su questa Maria di cui tanto si parla: a causa dei fatti di Civitavecchia (che lo stesso Laurentin è stato chiamato. dal vescovo, a giudicare) ma anche per le guerre nella ex Jugoslavia e in Ruanda: due tragedie che, stando a quanto riferito in tempi non sospetti (1981 e 1982) dai veggenti di Kíbého, la Madonna aveva predetto.

MESSORI: Cominciamo proprio da Medjugorje. La Madonna aveva detto di pregare e di fare penitenza per evitare la guerra. Hanno pregato, hanno fatto penitenza, ma la guerra è scoppiata ugualmente

LAURENTIN: Non pretendo di interpretare la bontà di Dio. Ma penso, ad esempio, al fatto chi vescovo di Zagabria è favorevole a riconosce l’autenticità delle apparizioni, mentre quello Mostar è contrario. Zagabria è intatta. Mostar è stata distrutta dai bombardamenti. li vescovo Zagabria mi ha detto: «La Chiesa della ex Jugoslavia non ha seguito le indicazioni della Madonna».

MESSORI: Tu sei sempre pi genti di Medjugorje?

LAURENTIN: Sì, non ho cambiato idea.,

MESSORI: E di Kíbého, in Ruanda, cosa pensi?

LAURENTIN: Anche lì, tutto è cominciato molto prima che scoppiasse la guerra. La prima apparizione è del 19 agosto 1982. I veggenti dissero che la Madonna era triste, e che piangeva, come a Civitavecchia. L’apparizione durò otto ore veggenti videro immagini terribili, un fiume di sangue, massacri, cadaveri abbandona teste decapitate ..Tutte queste cose le hanno raccontate 11 anni prima che si realizzassero Essi stessi sono scomparsi nei massacri.

MESSORI: Hai passato mezzo secolo a «indagare» su Lourdes. Mai avuto dubbi?

LAURENTIN: Mi sono posto problemi, domande storico universitario, non sono partito da un pregiudizio, né positivo né negativo. Ma ora non ho la minima esitazione nel dire che, a Lourdes, Maria è veramente apparsa. Non a caso, nel 1933, Bernadette Soubirous è stata dichiarata santa dalla Chiesa.

MESSORI: Come mai le apparizioni mariane si intensificano negli ultimi secoli? Sembra che Maria abbia deciso di manifestarsi solo da una certa data in poi.

LAURENTIN: Non è così. La prima apparizione accertata è quella a Gregorio il Taumaturgo, nel terzo secolo. Poi ce ne furono altre, anche nel Medioevo, ma allora c’era il divieto di parlare delle apparizioni, pena la scomunica. La prima manifestazione della Madonna in età moderna è quella di Guadalupe, in Messico, nel 1531: fu un episodio di portata storica enorme perché la «Morenita» apparve non agli spali cattolici ma agli indios, che avevano altri culti; e quella apparizione segnò l’inizio della conversione dell’America Latina.

MESSORI: E come mai tante apparizioni in Francia dopo 1800? Si comincia con Rue du Bac, a Parigi, nel 1830, e si continua con La Salette, sui monti di Grenoble,nel 1846: poi Lourdes nel 1858 e Pontmain nel 1871. Ammesso che sia possibile capire qualcosa del piano di Dio, perché questo privilegio alla Francia del secolo scorso?

LAURENTIN: C’era una Chiesa traumatizzata dalle persecuzioni subite dopo la Rivoluzione. Rue du Bac fu un momento di rinascita della speranza. Maria, apparendo a suor Cathérine Labouré (che diventerà santa, come Bernadette), le ingiunse di far coniare e diffondere quella che fu detta la «medaglia miracolosa». e da allora ci furono molte vocazioni, molte conversioni, nacquero molti gruppi di preghiera. La Francia era molto «accogliente», in quel periodo. Adesso … non lo è più. Ha finito col prevalere, da noi, lo spirito razionalista che contrassegna la nostra cultura.

MESSORI: Ma perché la Madonna, se ci vuole comunicare qualcosa, non lo fa in un modo più netto, indiscutibile per tutti?

LAURENTIN: Perché la comunicazione fra Dio e gli uomini è sempre un mistero, avviene sempre nel chiaroscuro.

MESSORI: Il «Dio nascosto» di Pascal?

LAURENTIN: Sì. Le apparizioni passano attraverso la psicologia del singolo. Il veggente vede e sente cose che gli altri non vedono e non sentono.

MESSORI: Però ci sono stati casi. come a Fatima, dove la «danza del sole» è stata constatata da 70 mila persone e persino filmata.

LAURENTIN: Sì, ma anche quello è un fatto misterioso perché il sole è stato visto «danzare» solo in un raggio di alcune decine di chilometri intorno a Fatima, non in tutta la Terra. Anche a Medjugorje ci sono stati fatti analoghi, molti hanno visto (e ci sono pure dei video) la croce in cima al colle trasfigurarsi e assumere le sembianze della Vergine. Si possono fare tante ipotesi, ma qualche razionalista troverà sempre qualcosa da obiettare. È difficile provare un fatto soprannaturale. `

MESSORI: Tu sei mai stato testimone, laggiù in Bosnia Erzegovina, di un fenomeno inspiegabile”

LAURENTIN: No, mai.

MESSORI: Io nemmeno, con eccezione di un fatto che certo conosci. Sai bene che a Medjugorje le «apparizioni», vere o presunte che fossero, avvenivano in sacrestia. Beh, una sera c’ero anch’io in quella sacrestia: e posso testimoniare che, come sempre, le migliaia di passeri che strepitavano davanti alla chiesa tacquero improvvisamente, tutti insieme, quando iniziò l’estasi dei ragazzi, per poi riprendere a cantare subito dopo. Ma una cosa ben diversa è avere un’apparizione… Sembra che la strategia della Madonna sia quella di non apparire mai ai giornalisti e ai professori, no?

LAURENTIN: Penso che le persone troppo razionali non siano adatte a esperienze del genere. Sono comunicazioni intuitive, personali… Non siamo nell’ésprit de géometrie, come diceva Pascal, ma nell’ésprit de finesse.

MESSORI: Da diversi anni è quasi impossibile che la Chiesa riconosca fatti soprannaturali. Tu dici che Bernadette, oggi, non sarebbe creduta.

LAURENTIN: La Chiesa chiede. innanzitutto, di verificare che non ci siano deviazioni dalla fede o disonestà da parte dei veggenti. Se non c’è niente di tutto questo e se i «frutti» sono buoni allora la Chiesa preferisce non intervenire, limitandosi a sorvegliare il culto.

MESSORI: Ma non sconcertante, che, dopo 15 anni, Roma non sia ancora pronunciata su Medjugorje, che non abbia ancora detto né sì né no? A Lourdes bastarono meno di quattro anni per decidere.

LAURENTIN: Attualmente prevale la prudenza. Si ricorda che Cristo ha detto: «Beati quelli che credono senza vedere». La visione è secondaria per la fede. E la fede non è un «vedere».

MESSORI: Sì, ma Gesù, proprio mentre diceva quelle cose, si faceva vedere resuscitato! La nostra fede non si basa su un pensiero, ma su un fatto concreto, su un’esperienza, sul mangiare e bere con il Risorto.

LAURENTIN: Vero, ma Gesù avrebbe preferito che Tommaso avesse creduto senza vedere e senza toccare; e l’evangelista, raccontandoci quell’episodio, vuol dirci: se credete, sarete più beati voi degli apostoli. Certo, i «segni» hanno un grande ruolo. I padri della Chiesa dicevano: per visibilia ad invisibilia, dalle cose visibili a Dio, che è invisibile. Ma questo passaggio del visibile all’invisibile è molto complesso, l’influsso di Dio è misterioso, i limiti del veggente anche. Per questo, il discernimento non è facile.

MESSORI: Bernadette si è più volte lamentata di come hanno raffigurato la Madonna. Ha sempre detto che la statua del Fabisch, esposta nella grotta di Massabielle, somiglia poco a «colei» che le era apparsa. Però ha aggiunto che le era impossibile descriverla con precisione… Insomma: in ogni apparizione, Maria è descritta dai veggenti con un aspetto al contempo simile e diverso. Com’è, davvero, Maria?

LAURENTIN: Non possiamo immaginarlo perché è in un’altra dimensione, nella dimensione dell’eternità. Per questo Bernadette non poteva descrivere con parole umane quello che aveva visto.

MESSORI: Ma perché la Madonna viene descritta dai veggenti diversa nell’aspetto a seconda di dove appare? Insomma: Maria in cielo è vestita come a Guadalupe, come a Lourdes, come a La Salette, come a Fatima o come a Medjugorje? Qual è il suo “guardaroba”?

LAURENTIN: Ah, non c’è un «guardaroba», ma un adattamento della Vergine al veggente,alla sua cultura, alla sua tradizione, al suo tempo. Sono certo che Bernadette ha davvero «visto» Maria con un abito bianco, una fascia azzurra e due rose ai piedi, così come penso che a Medjugorje i ragazzi abbiano davvero toccato la Madonna.

MESSORI: Toccato? A Medjugorje hanno “toccato”?

LAURENTIN: Sì, hanno toccato il corpo di Maria.

MESSORI: E com’era? Un corpo «solido», «fisico»?

LAURENTIN: Sì, sì, hanno detto di avere avuto l’impressione di aver toccato qualcosa di molto «vivo», qualcosa che emanava una fortissima energia. Anche se, pure qui, la descrizione non permette di capire del tutto.

MESSORI: Senti, la mia è una domanda che può sembrare assurda. Secondo la fede, ci sono due corpi già resuscitati, quello di Gesù e quello di Maria. Dove sono questi corpi? Dove possiamo immaginarli?

LAURENTIN: Non nel nostro spazio, non nelle nostre tre dimensioni, quattro se contiamo anche il tempo Vivono in Dio, nell’eternità. Dove? Come? Non posso averne idea, non posso capire una dimensione in cui non sono mai stato.

MESSORI: Tu che hai dedicato 50 anni di studio per mostrarne la sincerità e le virtù evangeliche, cosa dirai a Bernadette quando la vedrai?

LAURENTIN: Non credo ci sarà bisogno di parlare, ma solo di vedere. Sarà una contemplazione. Poi però -credo- ci abbracceremo ridendo felici.

Fonte: La voce della Mamma

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