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Una lettera al giorno al figlio che non c’è più: «Papo, torna un momento qui a salutarci»

Jacopo detto Papo è morto il 24 agosto a 10 anni per una patologia cardiaca. Da allora, tutti i giorni, papà Andrea gli scrive una missiva per rievocare i momenti vissuti insieme e dialogare con lui: «La morte non esiste ed è solo una porta aperta nell’Infinito».

Dal 25 agosto scorso Andrea Pilotta ha un appuntamento fisso con suo figlio Jacopo detto Papo: scrivergli una lettera «per tenerlo vivo accanto a me e a noi che lo amiamo tanto». In totale, fanno centoventitré missive, una al giorno, piene di tutti i colori della vita: amore e rabbia, ricordi e allegria, storie fiabesche e momenti vissuti insieme, dolore e interrogativi, allegria e disperazione. 41 anni, sposato da 18 con Nicoletta, Andrea ha due figli: Jacopo detto Papo e Carlotta detta Totta. Jacopo però «è volato dall’altra parte dell’infinito» il 24 agosto scorso: da bambino gli era stata diagnosticata una cardiopatia che non gli aveva impedito di crescere normalmente come tutti i bimbi della sua età.
Durante una vacanza ad Amsterdam la prima grossa crisi e la prima operazione: a Papo viene impiantato una sorta di pacemaker che lo salva dalla crisi avuta a scuola il 5 novembre 2014.
Fino a quell’arresto cardiaco, un mattino, in campeggio davanti al papà che lo ha visto stramazzare a terra con i medici costretti ad arrendersi. Un dolore che è diventato dialogo costante tra padre e figlio.
«Ogni stella cadente, ogni ciglia, ogni “esprimi un desiderio”», scrive Andrea nella lettera del 30 agosto, «era che Papo diventasse grande e vivesse una vita lunga e serena. Ma lui è stato come quel bagliore improvviso che attraversa il cielo sereno e ti lascia senza fiato. Nulla prima e dopo il suo passaggio è più lo stesso. Ora c’è da reinventarsi come vivere. Corri libero e divertiti amore mio bellissimo! Papà».
Tutte le lettere, pubblicate all’inizio su una pagina Facebook, si possono leggere adesso sul blog Paposuperhero che Andrea ha deciso di aprire per tenere questo filo diretto con il figlio che non c’è più. Le lettere sono state apprezzate da amici, conoscenti, lettori, molti dei quali hanno invitato Andrea a raccoglierle in un libro. «Ho cominciato», ha spiegato al Corriere della Sera che sabato scorso ha raccontato la storia, «per continuare a sentirmi vicino a lui, per dirgli cosa stava succedendo a casa. Poi è diventato un appuntamento irrinunciabile, un filo di vita che continua a tenerci uniti e che sta legando tantissime persone». Di questo ragazzino ha parlato anche Jacopo Fo, nel suo saluto durante il funerale di Dario Fo: «Mi piace pensare che mia mamma e mio papà adesso sono lì insieme a Papo e si fanno delle gran risate».

Lettera di una madre al proprio figlio




«TRAVOLTO DALL’AFFETTO DI TANTISSIME PERSONE»
Dopo che ne ha parlato il Corriere, il blog e la pagina Facebook dedicati a Papo hanno avuto un boom di contatti. «Mi hanno travolto», ha detto Andrea. «La cosa che mi ha colpito di più sono state le mail di mamme e papà che hanno dovuto affrontare un dolore come il mio. Alcuni volevano darmi conforto, altri lo chiedevano a me, altri ancora volevano solo complimentarsi perché, a loro giudizio, ho trovato una via per cercare di trasformare la morte in vita».
Più di 600 mila persone hanno visto la pagina Facebook e molti personaggi dello sport e dello spettacolo hanno aderito alla operazione #lovebombing pubblicando un selfie con un cartello in cui chiedono di trasformare in un libro questo diario d’amore. Commovente la lettera numero 123, l’ultima, dove Andrea riflette sul grande clamore suscitato da questo carteggio: «A volte Papo penso che tutto ‘sto casino potrebbe farti tornare un momento di qua per salutarci davvero come si fa da noi di qua dall’Infinito», scrive. «A volte penso che non devo mai fermarmi e continuare a farti Vivere Forte, Sereno e Spensierato perché così la tua nuova vita sarà la migliore possibile! Perché te la StraMeriti Tu, la Mamma, Totta, io e tutti quelli che ti vogliono bene». E conclude con un post scriptum: «Papo, noi mortali ci compiaciamo di queste notizie molto più spicce rispetto ai nostri Discorsoni, perché in qualche modo sono la realizzazione del nostro Sogno d’Amore che la morte non esiste ed è solo una porta aperta nell’Infinito»




Fonte www.famigliacristiana.it/Antonio Sanfrancesco)

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