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La tenerezza dell’arcangelo San Michele nei confronti dei malati terminali e dei sofferenti

Considera quanto sia grande la carità del celeste principe nell’aiutare i suoi devoti, specialmente in punto di morte. Dio gli ha dato potere su tutte le anime prossime a partire da questa vita. La Santa Chiesa due volte l’anno celebra la festività di S. Michele, 1’8 maggio, e il 29 settembre, cioè in primavera ed in autunno, a significare quasi – come spiega S. Bonaventura – che il S. Arcangelo protegge i suoi devoti in vita ed in morte.

S. Pantaleone Lo chiama visitatore degli infermi quando i parenti non possono aiutarci, gli amici ci abbandonano, le ricchezze a nulla valgono, allora viene San Michele a visitare, confortare, consolare, aiutare i suoi servi.

II. Considera quanto è terribile il punto della morte per la violenza con cui il Demonio viene ad assediare l’anima, che è sul punto di partire da questa terra. Viene con le più gagliarde tentazioni per dare l’ultimo colpo, ai suoi spaventi, raddoppia gli assalti, chiama i suoi compagni in aiuto, si impegna in una guerra crudele per far eternamente perdere quell’anima. Viene tentato il moribondo ora di diffidenza, ora di disperazione, ora di vanità, ora di superbia. Chi potrà capire che terribile momento sarà quello, se anche i più grandi Santi hanno tremato? Tremò un S. Ilarione che aveva fatto settanta annidi rigorosissima penitenza? Che sarà di te, o cristiano? Sia lode al misericordioso Iddio, che affidò a S. Michele l’incarico di aiutare i fedeli a superare i pericoli di quel tremendo combattimento! A Lui rivolgiti spesso e pregaLo che nel punto della morte venga in tua difesa.

III. Considera che la carità del principe degli Angeli verso i suoi fedeli è tanto grande che spesso, per render la loro morte santa e buona, li ha avvisati e preparati a ben morire. Stava gravemente infermo S. Vilfrido, gli apparve S. Michele, e dopo averlo miracolosamente: guarito, gli disse che sarebbe morto tra quattro anni. Si narra pure di S. Cuduallo che fu avvisato da S. Michele del punto della morte dieci anni prima. All’anacoreta Frontosio promise S. Michele di venire in sua difesa in punto di morte in compagnia di molti Angeli. Chi non amerà il S. Arcangelo, che tanti benefici dà in vita ai suoi servi, e tanti aiuti porge specialmente nel punto della morte? Procura di onorarLo con frequenti ossequi e con una vita intemerata affinchè, in punto di morte, quando anche i più cari parenti non ti potranno aiutare, Egli venga in tuo aiuto, ti difenda dai demoni, e porti l’anima tua al Cielo.






APPARIZIONE DI S. MICHELE IN FRANCIA
Riferisce il Patriarca di Gerusalemme Ximenes (1-5 c. 28), ciò viene riportato dall’Arcivescovo di Toledo Grazia de Loaisa nella sue note ai Concili di Spagna, che vegliando un Santo Vescovo in una Chiesa di S. Michele in Francia, vide in ispirito venire all’altare del S. Arcangelo gli Angeli Custodi dei Regni di Spagna, Francia, Inghilterra e Scozia, e conferire con Lui sul poco frutto che cavavano dalle loro cure nella custodia e tutela di quei Regni, poiché né i benefici riformavano i loro cattivi costumi, né le minacce li deviavano da’ loro peccati, domandarono perciò al S. Arcangelo che domandasse a Dio quello che avevano da fare con tali Provincie. Allora il Sovrano Arcangelo rispose riferendo loro molte cose da parte di Dio annunziando quello che sarebbe stato di quei Regni e dei loro re e che Dio pe’ loro grandi peccati li avrebbe castigati. E rispondendo agli Angeli di Spagna, disse loro, che per dissimularsi in quelli le orribili empietà verso i Mori, che seco avevano per cagione degli interessi loro, avrebbero patiti molto disagi e travagli, e che col tempo avrebbero conosciuto i loro tradimenti e malvagità e li avrebbero da tutti i loro Regni distaccati. Tanto pronunciò S. Michele, e si verificò poi, quando nel Regno di Filippo III avvenne l’espulsione dei Mori nel 1611 cioè 299 anni dopo che S. Michele l’aveva rivelato agli Angeli Tutelari di quel Regno.
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PREGHIERA
O gloriosissimo principe, S. Michele Arcangelo, venite in mio soccorso nel punto tremendo della mia morte. DegnateVi assistermi nell’ultima agonia, difendendomi in quel combattimento, perchè l’anima mia non perisca nel formidabile giudizio di Dio.

SALUTAZIONE
Io Vi saluto, o S. Michele; Voi che siete stato costituito principe da Dio nel ricévere tutte le anime, accogliete anche la mia nell’ora della morte.

FIORETTO
Bacerai le piaghe di Gesù Cristo, dicendo: «Nelle Tue mani, o Signore, raccomando il mio spirito».

Preghiamo l’Angelo Custode: Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

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