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La preghiera potente alla ‘Divina Pastora’ e l’incredibile devozione che la circonda

Titolo mariano che, con maggiore correttezza teologica, va compreso come “Madre del Buon Pastore”.

1. Significato teologico del titolo: La dottrina della pastoralità della Vergine Maria invocata come Madre del Buon Pastore si può dire che è contenuta nel Deposito della Rivelazione ed è sempre stata più o meno esplicitamente insegnata dai santi Padri, dottori e scrittori ecclesiastici.

Il titolo di Pastora fu applicato a Maria, in modo più o meno esplicito, nell’era patristica (Sant’Andrea di Creta la invoca come “Immacolata Vergine da cui è nato il grande Pastore e Agnello”, San Giovanni Damasceno la riconosce come “Madre di Cristo Pastore”) e anche in tempi più recenti, come si può apprendere dalla devozione e dall’iconografia di origine spagnola; tuttavia nei venti secoli di storia della Chiesa è raro trovare nei testi ufficiali il riferimento a Maria col titolo di “pastora”, pur non essendo completamente assente.

2. Origine e diffusione della devozione
La devozione a Maria «Madre del buon Pastore» ebbe origine in Spagna a partire dal 1703 per opera dei padri Cappuccini. Padre Isidoro di Siviglia, dell’ordine dei Cappuccini, nella parrocchia di Macarena, vicina a San Gil, promosse una processione con la croce e la bandiera dell’Immacolata Concezione. Fu un corteo mai visto prima in Siviglia a causa della folla entusiasta che si era radunata. Mosso da questa esperienza e dopo aver pregato molto durante la notte, Padre Isidoro fu ispirato a far realizzare un dipinto di Maria nelle vesti di una pastorella, circondata da pecore. Egli commissionò il quadro all’artista Miguel Alonso de Tovar, grande discepolo di Murillo. L’8 settembre 1703, festa della Natività della Vergine, la prima processione si svolse con la tela che venne mostrata ai fedeli. A quel tempo l’eresia giansenista colpiva l’Europa, e c’erano attacchi contro la fervente devozione mariana; è in questo contesto che Padre Isidoro promosse il culto di Maria. Da quella volta tale devozione, insieme alla caratteristica immagine della Divina Pastora, si diffuse in Spagna e Portogallo e nei paesi dell’America Latina attraverso le missioni popolari del Beato Diego Josè de Càdiz e Padre Stephen Adoàin. Piu tardi si diffuse anche nelle altre nazioni europee.






3. La “Madre del Buon Pastore” nella Liturgia
La Messa e la Liturgia delle Ore furono approvate da Pio VI il 1° agosto 1795 e fu stabilito inoltre che i Cappuccini spagnoli potessero celebrare la sua festa, ogni anno, nella seconda Domenica di Pasqua. Nel 1932 Maria Pastora venne nominata patrona officiale delle missioni cappuccine. Oggi, non si può dire che ci sia una data unica per celebrare la Festa di Maria, Madre del Buon Pastore, perché nei vari luoghi di culto viene celebrata in date diverse. Occorre però anche precisare che, nei ‘Rescritti’ con i quali la Santa Sede concedeva le Indulgenze per le pie pratiche devozionali e la facoltà di celebrare la Messa in onore della Vergine così onorata, non si è mai usato il titolo di “Divina Pastora”, anche se esso ricorreva spesso nelle suppliche dei postulanti e nei discorsi dei predicatori popolari, ma quello teologicamente più corretto di “Madre del Buon Pastore”.

4. Iconografia e Santuari della Divina Pastora
Con diverse ma poco significative variazioni la Divina Pastora è raffigurata seduta all’ombra di un albero frondoso, indossante un pellicciotto bianco con sopra un mantello azzurro e col cappello da pastore, mentre un bastone le sta appoggiato a un braccio; nella mano sinistra stringe delle rose e con la destra accarezza una pecora tenuta da una cordicella da Gesù, mentre altre pascolano vicino a lei. Uno dei Santuari più celebri dedicati alla Divina Pastora è quello di Barquisimeto in Venezuela. L’immagine originale risale al 1735. Ogni 14 gennaio si snoda una grande processione a cui partecipano migliaia di devoti, nella quale la venerata immagine viene portata da Santa Rosa fino a Barquisimeto, capitale dello stato Lara. In Italia una delle diverse chiese dedicata alla Divina Pastora è il Santuario sito in Località La Seva a Caprese Michelangelo (AR).

LA PREGHIERA

Oh Divina Pastora delle anime,
Madre dei buoni avventurieri,
tu che sempre ti sei preoccupata per noi,
tu che sei la nostra salvezza ,
che ci hai cullati e curati prendendoti cura di noi,
con una protezione materna, che ci hai dato forza e valore nella tristezza ,
che curi i dolori e desolazioni con dolcezza e comprensione che ci da speranza.

Maria , madre amorosa e conciliatrice, nostra Vergine pura,
tu che puoi fare tutto: intercedi per noi con Gesù Cristo tuo figlio,
il Buon Pastore per concederci i favori che ora chiediamo con fede e umiltà di cuore:
(richiedere quello che desideri)

Maria, Divina Pastora, che le tue mani di Madre guidino e orientino
i nostri passi nel difficile cammino della vita.
Dacci forza nelle nostre stanchezze e miserie,
e aiuta i nostri problemi e necessità,
liberaci dal male e dal nemico che possiamo incontrare ,
e fai che aborriamo l’invidia e l’odio.

Divina pastora, Vergine Santa,
che con il tuo aiuto possiamo vivere con fede, speranza e amore,
che bruci nei nostri cuori la virtù della carità con i nostri fratelli, gli uomini.

Amen

@Traduzione dallo spagnolo a cura di Pakari Gonzalez

Pregare il Salve Regina e tre Ave Marie




Bibliografia
ARDALES J. B., La Divina Pastora, Siviglia 1949;
SIMONETTO B., La Mariologia del Beato Don Giacomo Alberione, in Madre di Dio, 04 aprile 2004; SOCIETÁ SAN PAOLO (ED.), Liturgia della Famiglia Paolina, San Paolo, Cinisello Balsamo Roma 1994;
RANZATO D., Maria Madre del Buon Pastore. Don Giacomo Alberione alle Pastorelle – quadro e mosaico, Roma 1988;
REDA M., Maria Madre del Buon Pastore”. Corso del Carisma della Famiglia Paolina. Roma 1990; SUAREZ M. M., La Divina Pastora, patrona del Barquisimeto. Editor Fundación Bigott, 1996.

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