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Juniororchestra di Santa Cecilia: se i giovani mettono a nudo i politici

Juniororchestra di Santa Cecilia: se i giovani mettono a nudo i politiciPer chi abita a Roma, lo squallore che ha colpito la figlia di Emilio Cabasino è pane quotidiano. Il fatto è noto: all’evento del Pd “La scuola che cambia, cambia l’Italia” c’erano Renzi e la ministra dell’Istruzione Giannini. Per loro, i ragazzi della Juniororchestra dell’Accademia di Santa Cecilia avevano preparato dei pezzi di Beethoven e Čajkovskij, un lavoro di mesi.

Avrebbero parlato brevemente i politici e poi tutti si sarebbero messi in ascolto. Peccato che la seconda parte del programma non sia davvero mai avvenuta perchédurante l’esecuzione la gente si prodigava nei saluti, parlava ad alta voce e, addirittura, camminava e urtava i ragazzi. La figlia di Cabasino è tornata a casa umiliata e mortificata dalla totale assenza di attenzione e il papà ha scritto una lettera ai giornali.

A Roma di papà e mamme che potrebbero raccontare fatti analoghi ce ne sono tanti perché capita spesso l’evento, la premiazione, la recita, in cui è presente qualcuno d’importante, sia del mondo laico che del mondo religioso, e avvengono cose simili. Cosa denunciare allora? La doppiezza dei politici o la semplice stupidità di cui sono vittima gli adulti?

In ogni caso si ignora che gli occhi dei bambini sono l’elisir della verità. Quello che sei, quello che hai nel cuore, davanti a loro viene sempre fuori. Sono loro la verità. Non c’è tavola rotonda, non c’è Porta a Porta, non c’è giornalista, per quanto abile, capace di far emergere la verità di un politico come avviene quando si incrocia con gli sguardi dei giovani e dei bambini.

E infatti la sovrana eccezione all’immancabile delusione che provoca il contatto tra bambini e uomini pubblici è data dall’incontro di Papa Francesco con loro. Digitate su Google “immagini Papa Francesco e bambini”, e ve ne accorgerete. Si amano, si parlano con gli occhi, con le mani, con il corpo. È tutta una capriola, siderale e carnale, di carezze e di tenerezze. Noi adulti ce lo dimentichiamo sempre. Che coi giovani non si scherza.

Di Don Mauro Leonardi

Articolo tratto da L’Huffingtonpost

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