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Invece di costruire nuove moderne Cattedrali, recuperiamo la storia del passato. Iniziativa di valore in Toscana

L'interno della Chiesetta ormai abbandonata del Petriolo in Toscana
L’interno della Chiesetta ormai abbandonata del Petriolo in Toscana

GROSSETO – Si pensa spesso, anche negli ambienti preposti all’investimento per la costruzione di nuova Chiese, alle novità, alla tecnologia, alla proposta di moderni edifici di culto per rispondere alle istanze dei nuovi centri d’insediamento. Ma una riflessione di “valore” potrebbe essere anche quella di recuperare il patrimonio “sacro” del quale tutta la penisola Italiana (e non solo, pensiamo anche all’Europa ndr) è pregnante. Quante Chiese che vengono abbandonate! E che sacrilegio! E quanti diavoli felici purtroppo! C’è un modo per andare controcorrente? La riposta è: Si, recuperare le antiche tradizioni, e quegli ambienti sacri passati dalla gestione ecclesiale a quella statale (e talvolta addirittura in mano ad assicurazioni e finanziarie…)

Ed allora ecco una notizia bella, forse piccola per chi cerca lo scoop ad ogni costo, ma enormemente importante per chi sa gioire nel cuore per la bellezza, l’arte e la storia.

Oggi, mercoledì 14 agosto, in occasione del cinquecentoquarantanovesimo anniversario della morte di Papa Pio II , organizzata dalle associazioni Italia Nostra e Gli Amici dei Bagni di Petriolo, si svolgerà presso la chiesa di Petriolo (superstrada tra Grosseto e Siena) la cerimonia di reintroduzione di alcune opere di arte sacra all’interno di una Chiesa (anche se l’intronizzazione vera e propria avverrà in futuro). La semplice cerimonia sarà officiata  dal Parroco di Paganico e di Pari,  Don Roberto Santi, alla presenza  di fedeli  e di amanti dell’ameno luogo. Quale cerimonia? Semplicemente una dedica ed una consegna di quadri nella piccola Chiesa (passata sotto gestione Unipol, che dovrebbe impegnarsi a recuperala al culto ed alla storia, invece di tenerla chiusa e disastrata) che negli ultimi anni è stata vandalizzata e depredata del suo contenuto. Le opere sono state realizzate da 2 artisti toscani contemporanei, ovvero dall’aretino Roberto Dragoni  e dalla senese Michela Buracchi, e dopo la cerimonia verranno “temporaneamente sistemate” presso la chiesa di Pari, in attesa della collocazione definitiva. Anche il “nostro” responsabile nazionale Daniele Venturi sarà presente alla cerimonia e ci ha mandato questo piccolo pensiero. “E’ intanto un grande onore essere presente in una iniziativa della quale ho avuto notizie in tempo reale tramite il “vecchio”, ma giovane amico Carlo Giannarelli negli ultimi mesi. Credo che l’impegno del gruppo degli amici del Petriolo vada appoggiato ed anche nel mio piccolo ho sentito il dovere di essere presente, perché è un momento non solo di spessore spirituale, ma culturale. Nell’epoca della decadenza – sottolinea Daniele – c’è chi non si arrende all’abbandono di una Chiesa e lotta con le armi dell’impegno e della tenacia, per restituirla ai fedeli ed alla storia recente.  Credo che sia una bella testimonianza di cristianesimo. Cerchiamo testimonianze di Vangelo? Eccone una! Non sempre sono necessari i fuochi di artificio e le prime pagine dei giornali. Dio tutto vede, e mi sento di dire – tutto apprezza

Da notare – è un fatto curioso ma veritiero che le “opere” arriveranno su un mulo. In fin dei conti siamo nel cuore della maremma, ed anche questa è tradizione.

Biografia degli Artisti e Opere realizzate per la Chiesa del Petriolo

Realizzazione: Il Cristo e Papa Pio II

Artista: Roberto Dragoni, pittore e scultore nato ad Arezzo nel 1977, vive tra la Toscana e il Giappone. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 2005 organizza nel capoluogo toscano la prima personale negli storici locali dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Piazza San Marco. Dopo varie mostre in Toscana, Sicilia e Giappone, e la partecipazione nel gennaio 2012 alla Biennale di Venezia-Padiglione Italia a Torino, Dragoni è tornato a risiedere nella sua città natale.

L'artista Michela Buracchi completa il quadro "La Vergine"
L’artista Michela Buracchi completa il quadro “La Vergine”

Realizzazione: La Vergine

Artista: Michela Buracchi pittrice e ritrattista, vive e lavora a Castiglione della Pescaia (GR), nata nel 1974 in provincia di Siena mostra una spiccata predisposizione al disegno, la pittura, la grafica.

Dopo avere conseguito il diploma all’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna, si iscrive alla sezione di pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. In questi anni si dedica con passione allo studio del disegno dal vero, in particolar modo del corpo umano e del volto, rendendo con apparente facilità, la sua ricerca fortemente espressiva ed introspettiva, come lo dimostrano i numerosissimi autoritratti, abbozzi, schizzi, studi anatomici.. momenti “rubati” alla realtà , filtrati e riproposti, rendendo visibile all’occhio esperto, quel proprio mondo sensibile e poetico dove regna il silenzio e sfiora l’anima. Realizza artigianalmente le proprie tele e supporti per la pittura. Nei suoi dipinti si nota l’interesse per oggetti quotidiani, con i quali l’artista è a stretto contatto, dove interviene con materiali anche non pittorici ed elementi naturali come ad esempio l’ausilio di arenarie.

 

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