“Prima di incontrare il governatore – dice ad AsiaNews lo stesso mons. Moras – abbiamo voluto organizzare un giorno di preghiera e digiuno (il 12 settembre – ndr) e una marcia (14 settembre) per i cristiani perseguitati. Il senso era anzitutto quello di pregare insieme, ma soprattutto di far comprendere alle nostre comunità cristiane, di tutte le denominazioni, la portata della disumana tragedia che sta avvenendo in quei Paesi. I nostri cristiani devono essere consapevoli della dura realtà delle sofferenze dei loro fratelli e sorelle in Iraq e Siria”.
“Il governo dell’India – sottolinea ancora il presule – può avere un’influenza significativa sulla situazione in Medio Oriente, dato che molti nostri concittadini vi lavorano, dando un grande contributo a quei Paesi”. (A.D.C.) Fonte: radiovaticana