Don Bosco, dono per la Chiesa in uscita
R. – Crediamo che don Bosco veramente sia un dono di Dio per tutta la Chiesa, per il mondo. Noi famiglia salesiana nel mondo oggi rinnoviamo il nostro impegno per i giovani e per le ragazze e i ragazzi, specialmente quelli più bisognosi. Devo dire che qualcosa di speciale e storico avrà luogo qui oggi a Valdocco: infatti, ci troviamo qui tutti e 30 i gruppi della famiglia salesiana, di tutte le Congregazioni di questo grande albero, da tutte le parti del mondo. E ci troviamo per essere vicini a don Bosco per la prima volta nella storia. Lui ha fondato 4 gruppi, oggi siamo 30, e questa è una realtà bella, ma allo stesso tempo è un grande impegno e una sfida per noi come famiglia salesiana, in una Chiesa “in uscita”, come chiede Papa Francesco.
Rimanere fedeli a don Bosco, sfida per i Salesiani
D. – Come vive la famiglia salesiana questo bicentenario? E’ tempo di guardare a mete future, a guardare a quello che si è costruito finora…
R. – La grande sfida e la più bella realizzazione di questo bicentenario sarà per noi una grande fedeltà a don Bosco, al Signore Gesù in don Bosco.
Don Bosco, un santo per i giovani di oggi
D. – Don Bosco, maestro dei giovani: cosa viene a dire questa dimensione pedagogica ai nostri tempi caratterizzati da un’emergenza educativa?
D. – Don Bosco e il carisma salesiano hanno una grande attualità, perché i giovani saranno sempre nel mondo. E’ certo che i giovani non sono gli stessi di oggi, ma allo stesso tempo sono gli stessi, perché il cuore del giovane è lo stesso: quando un giovane vede che abbiamo fiducia in lui, quando un giovane si sente veramente voluto bene, il cuore del giovane è aperto a tutto ciò che di buono gli si può offrire. Per questo, crediamo che don Bosco sia di grande attualità nel suo avvicinare i giovani a Dio e volere la loro felicità.
Don Bosco, esempio di educazione rispettosa dei giovani in un’epoca minacciata da sperimentazione educativa
D. – La scuola insieme alla famiglia è chiamata ad accompagnare, a guidare il giovane nella crescita e nel processo di evoluzione affettiva. In proposito, il Papa recentemente ha messo in guardia da ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Ha detto: i giovani, i bambini non sono cavie da laboratorio. Cosa dice don Bosco in merito?
R. – Quando don Bosco dice che vuole che i suoi giovani possano essere onesti cittadini e buoni cristiani parla di un’educazione veramente integrale. Noi crediamo che la scuola, l’educazione, siano una grande opportunità per educare l’uomo e la donna pienamente, con un’apertura al senso di Dio e con una umanità profonda. La scuola insegna ad avere uno sguardo veramente di fraternità con gli altri, di giustizia. Questo è compito, prima della famiglia, ma poi anche della scuola. Noi siamo convinti che questa sia una grande opportunità.
Per la società l’educazione è una risosrsa: l’assenza dell’educazione è un pericolo per una nazione, un Paese.
I Salesiani chiamati a trasformare il cuore in fedeltà a don Bosco
D. – Dunque, il suo augurio alla famiglia salesiana per quest’anno?
R. – Essere oggi altri don Bosco. Certo che in tutto il mondo oggi ci sono tanti eventi, tante cose bellissime. Ma veramente ciò che conta è, come ho detto, questa fedeltà a don Bosco e quella trasformazione del cuore in ciascuno di noi.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana