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Educare è cosa del cuore

“Vietato ai minori di 18 anni”. Sulla piazza del mio paese i manifesti del cinema “Garden” erano quasi sempre accompagnati dalla famosa scritta. I ragazzini chiedevano ai loro papà: “ Perché non possiamo andare a vedere il film?”. Ed essi, imbarazzati, rispondevano: “Fanno vedere cose sporche… lasciate stare e andate a giocare…”. Ma di giocare non ne avevamo la minima voglia e cominciavamo a fantasticare tra di noi. I nostri dubbi erano semplici: “Se certe cose erano “sporche” per noi, non lo erano a maggior ragione anche per loro?”. Attendemmo dunque i 18 anni per capire che gli adulti negano agli altri ciò che non hanno saputo negare a se stessi. Per comprendere che quelle pellicole facevano tanto male ai giovani di diciotto anni appena come agli adulti e agli anziani. Ma tant’è. Ci sono cose che non debbono essere dette, se non vuoi rischiare di apparire fuori moda. Oggi quel cinema è un pezzo da museo. Oggi c’è la “fata turchina” che con un clic di porta dove vuoi. Ti fa vedere ciò che vuoi. Diciamolo: non sempre gli adulti sono stati capaci di tutelare i figli. Il nostro tempo, poi, ai genitori ha tolto ciò che hanno di più caro: l’educazione dei loro figli. Lo spazio in cui i genitori possono entrare per proteggerli si fa sempre più sottile. Sempre più ristretto. E tutto questo mentre dalle scienze psicologiche veniamo a conoscere l’importanza di vivere una infanzia serena, tranquilla, attorniati da persone che ci vogliono e si vogliono bene. Maria ha da poco raggiunto la maggiore età. Sul volto porta i segni di un dolore e di una delusione grandi. Maria è incinta e deve abortire. La intercettiamo per caso. Ha conosciuto il padre del suo bambino solo pochi mesi fa. Un amore a prima vista. Maria gli dona il meglio di se stessa. Gli offre il suo cuore e anche il suo corpo. La menzogna che “quando si ama tutto è permesso” prende sempre più piede nel mondo giovanile. Maria si accorge di aspettare un figlio e, felice, lo rivela al suo grande amore. Lui, il grande amore, udita la notizia sbianca in volto. Balbetta. Lui voleva solo “ scherzare” un poco, come fanno tutti. Lui il figlio non lo vuole. Anzi, a dire il vero, non vuole nemmeno Maria. Ed eccola qua, la povera ragazza, delusa e disperata. Che fare? L’aborto è l’unica ancora di salvezza. Lei lo sa che è una cosa orribile. Lo sa che l’ombra di quel bambino mai nato le tormenterà la vita. Maria sa tutto. Ma non vuole assolutamente quel figlio che le ricorderebbe e la legherebbe in qualche modo a quel giovane che tanto l’ ha ingannata. Il bambino non è nato. Come tanti altri è stato gettato via. Ancora una volta gli innocenti pagano colpe mai commesse. Una riflessione si impone. Una riflessione senza sconti. Senza ipocrisie. Senza inutili giri di parole. Occorre essere con i giovani onesti fino a farci male. Ricordando, però, che loro – i bambini, gli adolescenti, i giovani – badano poco alle chiacchiere e guardano molto alla vita di chi si propone di fare da maestro. Non sono disposti a perdonare chi li prende in giro. Vanno alla ricerca di testimoni credibili. Succede invece che gli adulti chiedono loro ciò che non son disposti a fare. Il padre che non vuole smettere di fumare sigarette, pretende dal figlio che la smetta di fumare l’erba. Il padre che non sa essere fedele alla sua donna, pretende fedeltà dal marito della figlia. Gli adulti del mio paese che all’imbrunire riempivano la sala cinematografica con le falde del cappello abbassate, non volevano che in quel luogo vi andassero i figli. Educare è cosa del cuore, diceva san Giovanni Bosco. Possibile che non riusciamo a far comprendere ai nostri ragazzi che un incontro può rovinare o rendere felice una vita? Possibile che ancora non riusciamo a insegnare ai figli che per la strada si trova di tutto? Dal giovane drogato all’ alcolista, dall’ ipocrita all’ egoista. Da chi ha un progetto da realizzare nella vita a chi invece vive alla giornata? Possibile che tanti, invece di reagire, tirano i remi in barca e depongono le armi? Aiutiamo i giovani a convincersi che per capire chi è e che vuole la persona che sta loro accanto ci vuole tempo, pazienza e intelligenza. Gli uomini sono immensi come Dio e miserabili come il suo peggior nemico. Ricordarlo non può che fare bene a tutti. Padre Maurizio PATRICIELLO

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