Passi.
Da una riva all’altra.
Da un paese all’altro.
Da una persona ad un’altra.
Passi.
E a volte non ti vedo.
Ma so che sei tu.
Sei il Gesù della vita.
Che risana.
Che perdona.
Che salva.
Passi.
E anche se non ti vedo.
Sento l’eco di tutto l’amore che dai, che fai.
Vedo il paralitico tornare.
Ora cammina.
Ha con sé il suo lettuccio.
Ma non ha più con sé i suoi peccati.
Perché noi non siamo perfetti.
E tu non ci vuoi perfetti.
Non vuoi essere amato, seguito, solo da gente perfetta, in gamba.
Ma da gente liberata, perdonata, salvata.
Tu, della mia vita, ami tutto.
Anche quel lettuccio che avrò sempre con me.
Perché io sono anche le mie imperfezioni.
Il peccato, no.
Al peccato ci pensi tu.
Lo togli tu.
Lo prendi tu.
Mi perdoni.
Mi liberi.
Mi salvi.
Posso camminare con le mie gambe.
Posso portare il mio passato.
Non posso amare con i peccati.
Per quelli servi tu.
Liberami.
E tornerò a casa col cuore sazio, le gambe piene di forza, la vita piena di te.
Di Don Mauro Leonardi