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Domani, 12 aprile, la giornata di preghiera per le vittime della guerra in Siria

Caritas Italiana e Pax Christi hanno promosso una giornata di digiuno e di preghiera per la Siria da celebrare mercoledì 12 aprile, alla vigilia del Triduo Pasquale. Una giornata per non dimenticare

Caritas Italiana e Pax Christi hanno lanciato la proposta di una giornata di digiuno e di preghiera per la Siria da celebrare mercoledì 12 aprile, alla vigilia del Triduo Pasquale. Una giornata “per non dimenticare, per vivere la passione e la croce di tanti innocenti nel mistero della Passione di Cristo, nella luce della Speranza della Pasqua”. Per evitare – raccogliendo le ripetute sollecitazioni di Papa Francesco – che anche nel nostro cuore ci sia scritto: “A me che importa?”.

Dalla parte delle vittime in Siria, Congo, Sud Sudan e Yemen

Caritas italiana e Pax Christi Italia condannano la strage a Idlib in Siria che è costata la vita a oltre 70 persone, tra cui almeno 25 bambini, mentre “istituzioni internazionali e governi continuano in sterili negoziati, discussioni inutili e rimpalli di responsabilità”. “Ogni guerra è crimine, follia, suicidio dell’umanità, avventura senza ritorno – affermano in una nota congiunta -. Stiamo e restiamo dalla parte delle vittime non solo per aiutarle a sopravvivere alla guerra, ma anche a costruire un futuro durevole di pace basato sulla cultura della nonviolenza. Solo grazie ai giovani, la nonviolenza potrà finalmente tornare a sbocciare nella sofferente nazione siriana” così come “stiamo e restiamo dalla parte delle vittime in Congo, in Sud Sudan, in Yemen dove i bombardamenti avvengono anche con armi italiane”.

La preghiera per le vittime delle guerre

A Idlib in Siria si è parlato di uso di armi chimiche, di gas. “Sappiamo che in guerra la verità è la prima vittima, ma chiediamo a gran voce che sia appurata”, con un “deciso impegno a porre fine a questa follia, evitando il rischio reale dell’assuefazione e rassegnazione di fronte ad una terza guerra mondiale combattuta ‘a pezzi’”. Pax Christi e Caritas italiana invitano perciò alla preghiera per le vittime, “ma anche all’indignazione contro la guerra e le armi, comprese quelle nucleari di cui si parla all’Onu in questi mesi”.




In occasione dell’anniversario dell’inizio del conflitto siriano Caritas Italiana aveva anche lanciato un videoreportage di denuncia fatto di immagini e testimonianze di operatori Caritas a sei anni dall’inizio della guerra in Siria. Da allora, ahimé, nulla è cambiato.
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Fonte: Avvenire on line

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