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Chiarimento: Papa Francesco non ha beatificato Emma Bonino, ha solo dato a Cesare il suo

Leggo commenti – come sempre pesanti ed irriverenti – verso Papa Francesco in queste ore, soprattutto da parte di alcuni esponenti del mondo cattolico (sia intellettuali…., sia riviste che si accreditano tali). E mi dispiace, soprattutto perchè non si riflette mai alla luce del Vangelo, ma si prendono reazioni a catena, che dimostrano come – di questo Pontefice- ancora in molti ci hanno davvero capito poco.

Papa Francesco saluta Emma Bonino nell'Aula Paolo VI, durante l'udienza a circa 7.000 bambini per l'incontro organizzato dalla Fabbrica della Pace, CittĂ  del Vaticano, 11 Maggio 2015. .Pope Francis with Italian former Foreign Ministry Emma Bonino, during the audience to almost 7000 children, meeting organized by 'Peace Factory', in Paul VI Hall, Vatican City, 11 May 2015..ANSA/ GIUSEPPE LAMI
Papa Francesco saluta Emma Bonino nell’Aula Paolo VI, durante l’udienza a circa 7.000 bambini per l’incontro organizzato dalla Fabbrica della Pace, CittĂ  del Vaticano, 11 Maggio 2015. .Pope Francis with Italian former Foreign Ministry Emma Bonino, during the audience to almost 7000 children, meeting organized by ‘Peace Factory’, in Paul VI Hall, Vatican City, 11 May 2015..ANSA/ GIUSEPPE LAMI

Proprio da uno spunto del Vangelo, mi viene in mente il commento per le espressioni di stima usate dal Santo Padre nei confronti di Emma Bonino in una intervista al Corriere della Sera di oggi. “Date a Cesare quel che è di Cesare, ed a Dio quello che è di Dio’. Orbene, Papa Francesco ha dato a Cesare il suo.

Quanto alla Bonino, a interlocutori che strabuzzano gli occhi sentendo citare l’esponente radicale, sostiene che «è la persona che conosce meglio l’Africa. Queste le parole del Papa: E ha offerto il miglior servizio all’Italia per conoscere l’Africa. Mi dicono: è gente che la pensa in modo molto diverso da noi. Vero, ma pazienza. Bisogna guardare alle persone, a quello che fanno»

E’ evidente e chiaro: Francesco non ha messo sull’altare Emma Bonino, ha riconosciuto il suo impegno ed ilsuo lavoro per l’Africa….. Chi sono io per giudicare? …. 🙂

LO STRALCIO DEL SERVIZIO DEL CORRIERE DELLA SERA CHE FA DISCUTERE

Ma negli incontri a Casa Santa Marta insiste con i suoi interlocutori che «l’Europa deve e può cambiare. Deve e può riformarsi. Se non è in grado di aiutare economicamente i Paesi da cui provengono i profughi, deve porsi il problema di come affrontare questa grande sfida che è in primo luogo umanitaria, ma non solo. Si è rotto un sistema educativo: quello che trasmetteva i valori dai nonni ai nipoti, dai genitori ai figli. Ebbene, occorre porsi il problema di come ricostruirlo». Spesso, Bergoglio usa una metafora biblica. Paragona il Vecchio Continente a Sara, la moglie di Abramo. Sara è sterile e quando ormai ha più di settant’anni, secondo gli usi di quei tempi remoti dà in moglie la sua schiava al marito perché partorisca per lei un figlio. Poi, però, miracolosamente, riesce ad averne uno a novant’anni. «L’Europa», ama ripetere Francesco, «è come Sara, che prima si spaventa ma poi sorride di nascosto». La sua speranza, riferisce chi gli ha parlato, è che l’Europa «sorrida di nascosto» agli immigrati. La forza le può venire dalla memoria dei «grandi personaggi dimenticati» della sua storia recente. Francesco è un ammiratore dei protagonisti della rinascita europea dopo la Seconda guerra mondiale. Cita il cancelliere tedesco Konrad Adenauer, il ministro degli Esteri della Francia, Robert Schuman, l’italiano Alcide De Gasperi. Ma intravede «grandi dimenticati» anche nella cronaca dei nostri giorni. «Ad esempio la donna-sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini», per il modo in cui si è spesa a favore dei profughi. Ed è solito citare «tra i grandi dell’Italia di oggi» sia il capo dello Stato emerito, Giorgio Napolitano, che l’ex ministro Emma Bonino. «Quando Napolitano ha accettato per la seconda volta, a quell’età, e sebbene per un periodo limitato, di assumersi un incarico di quel peso, l’ho chiamato e gli ho detto che era un gesto di “eroicità” patriottica». Quanto alla Bonino, a interlocutori che strabuzzano gli occhi sentendo citare l’esponente radicale, sostiene che «è la persona che conosce meglio l’Africa. E ha offerto il miglior servizio all’Italia per conoscere l’Africa. Mi dicono: è gente che la pensa in modo molto diverso da noi. Vero, ma pazienza. Bisogna guardare alle persone, a quello che fanno».




di Daniele Venturi

Leggi l’intervista integrale del Corriere della Sera

2 COMMENTI

  1. La Bonino ha fatto battaglie contro l’uomo (v. aborto e divorzio) per tutta la vita, nĂ© le ha rinnegate mai. In Africa, può aver dissuaso qualcuno dall’abortire? O sarĂ  forse piĂą facile il contrario, visto che lì le gravidanze sono piĂą problematiche?

  2. Sappiamo da che parte sta la Bonino, purtroppo e non c’è bisogno del Papa per sdoganarla. Come per tutti se non si pente non c’è salvezza. Leggevo che ha fatto 10.000 aborti piĂą quelli che ha fatto fare. Come può il Papa considerarla tra i piĂą grandi italiani? Mistero di Bergoglio che poverino non viene informato correttamente dai suoi: tipo Mons. Paglia che ha beatificato Pannella anzichĂ© pregare per la sua anima. Questa è la chiesa contemporanea:la Madonna alle Tre Fontane lo avevo predetto a Cornacchiola. Sono questi i tempi? Preghiamo la Vergine perchĂ© dia tanta luce ai pastori di questa chiesa fuori controllo.

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