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Card. Bagnasco: l’articolo 18 non è dogma

bagnasco_300 (1)L’articolo 18 non è “un dogma di fede” e la sua eventuale abolizione serve solo se crea posti di lavoro “altrimenti non serve a niente”. Lo ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, in occasione dell’incontro sul tema del lavoro con i rappresentanti dei sindacati confederali del capoluogo ligure, parlando dell’ipotesi di superamento dell’articolo 18 e dello Statuto dei lavoratori.

“Non ci sono – ha detto il cardinale – dogmi di fede e non ci sono dogmi di nessun genere per quel che riguarda le prassi sociali. Anche questo nodo deve essere affrontato con una sola intenzione, un solo obiettivo: bisogna valutare questa questione in chiave propositiva perchè qualunque decisione, qualunque modo di affrontare l’articolo 18, deve mirare a creare posti di lavoro o altrimenti non serve a niente. Vincerà un’idea ma non vincerà il bene di tutti”.

IL MONITO DI GALANTINO: NO A SCONTRO STERILE. Sul tema dell’articolo 18 ieri era intervenuto anche monsigonr Nunzio Galantino, segretario della Cei, per dire no allo scontro sterile, con un richiamo forte anche ai sindacati. “Bisogna guardare – ha ammonito venerdì in una conferenza stampa al termine dei lavori del Consiglio permanente Cei – con più realismo alle persone che non hanno lavoro e che cercano lavoro. Il dibattito su art.18 sì, art.18 no è meno centrale e io vi vedo troppe bandiere che sventolano”.

PROCREAZIONE ASSISTITA. FIGLI SONO UN DONO, NON UN DIRITTO. “I bambini si generano, non si producono, sono un dono, non un diritto” con queste parole il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, a margine dell’incontro sul tema del lavoro con i rappresentanti dei sindacati confederali del capoluogo ligure ha commentato l’introduzione della fecondazione eterologa in Italia.

TERRORISMO: PREOCCUPANO EUROPEI ARRUOLATI DA ISIS
Lo scenario internazionale in Medio Oriente “è molto preoccupante” e ha “un aspetto inedito che è l’esibizione della barbarie”. Lo ha affermato il cardinale Bagnasco, a margine dell’incontro sul tema del lavoro con i rappresentanti sindacali genovesi. Per Bagnasco altro motivo di inquietudine è che “non pochi europei abbiano raggiunto queste zone e si siano arruolati”, a causa del “vuoto culturale di valori che l’Europa e l’Occidente hanno causato e continuano ad alimentare in nome delle libertà individuali”.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire

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