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Anna Gilda Gallo: la casetta dove batte un grande cuore

Se ti senti solo, o hai fame, o necessiti di una parola di conforto, puoi bussare; non ti saranno poste domande ma sarai invitato a entrare e fermarti per un pasto caldo. Via Cappella vecchia è una strada molto lunga a Bacoli, città in provincia di Napoli, dove i palazzi si incastonano di fronte al mare.

Al civico 76 si trova un rifugio per il cuore: La Casetta della solidarietà e dell’accoglienza, sorta nel 1999 in un territorio dove i contrasti sociali e la carenza di infrastrutture non garantiscono opportunità per i più deboli.
«La Casetta vuole arrivare ovunque ci sia bisogno e ridare dignità alle persone», racconta la fondatrice Anna Gilda Gallo. Anna insegnava religione in una scuola media del Napoletano. Ai suoi studenti dedicava le ore didattiche ma non solo: «Molti provenivano da situazioni sociali di grave degrado e marginalità e avevano situazioni familiari complicate. Mentre toccavo con mano la tristezza e la sofferenza dei ragazzi, in me è cresciuto il desiderio di dedicarmi più profondamente al disagio giovanile. Avevo capito che non era più sufficiente insegnare: non potevo educare e formare solo con regole e libri, ma dovevo agire in modo più concreto, mettendo in moto il cuore là dove regnava un vuoto terribile. Era il Signore che me lo chiedeva».
LA CHIAMATA A DONARSI
Così Anna si rivolge al Collegio docenti e al preside: «Vi ringrazio per l’opportunità che mi avete offerto in questi anni di insegnamento, ma il mio posto è altrove». Era il 1999 e Anna iniziò a dedicarsi completamente ai ragazzi. In un costante dialogo con il Signore, matura scelte sempre più controcorrente che le cambieranno la vita per sempre.
La sua piccola abitazione a Bacoli diviene riferimento per i tanti giovani che ospita gratuitamente: ragazzi di famiglie benestanti ma senza gioia, come anche coetanei prostrati dalle dipendenze più svariate, dall’alcol alla droga passando per l’azzardo. «Li ho recuperati con l’aiuto di Dio, li ho fatti studiare. Li incoraggiavo a non mollare e per alcuni ha funzionato. Oggi quei ragazzi sono sociologi, carabinieri, pizzaioli. Con altri, invece, non ce l’ho fatta», confida “zia Anna”, come tutti la chiamano dolcemente.
Intanto la voce di quel “nido di ospitalità” si era diffusa e urgeva una struttura capace di accogliere un numero maggiore di persone. «All’inizio sembrava impossibile e, invece, con l’aiuto degli stessi giovani che avevo aiutato, siamo riusciti a creare una casa d’accoglienza basata su una regola fondamentale: prima di tutto l’amore. Su questo principio ho fondato La Casetta dell’accoglienza e della solidarietà».
A OGNUNO IL SUO PERCORSO

Così nel 2011 viene aperto a Bacoli il centro diurno La Casetta: un luogo di accoglienza polifunzionale per bambini, ragazzi, famiglie e persone sole. Da allora all’interno della struttura ogni minore viene aiutato, ascoltato e guidato attraverso programmi individuali finalizzati alla crescita, all’accompagnamento e al reinserimento sociale.
Ma non solo: il centro offre ogni giorno un servizio mensa. Ancora, attraverso il Servizio mobile su strada, ogni settimana organizza a Bacoli, Pozzuoli e Monte di Procida la distribuzione di pacchi viveri e beni di prima necessità, come anche i servizi di ascolto e sostegno psicologico e orientamento ai servizi sociali. «Tutto si fonda sull’attenzione ai bisogni del prossimo. Non voglio più essere distratta, ma desidero riconoscere i segni e le esigenze dell’umanità. Presto attenzione ai miei alunni, ai loro genitori, alla gente per strada. Nelle giornate fatte di pasti preparati, di ascolto del dolore, di commissioni o giochi, voglio essere l’amore».
Anna, in questa sua missione, non è sola; l’associazione è una famiglia formata da giovani, bambini, anziani. E anche di ammalati, che non possono recarsi in sede per cooperare, ma che sostengono il progetto con la preghiera. «Siamo operai nella vigna di Cristo, siamo il “Movimento della civiltà dell’amore”, come ha ribattezzato la famiglia di volontari che servono quotidianamente La Casetta».
Dopo anni di impegno, Anna ha ancora un sogno: «Fondare le “Casette di Betlemme”, dove riviva l’amore della Sacra famiglia». Luoghi di accoglienza dedicati a coloro che soffrono nel cuore, nello spirito, nel corpo. Aperte ai poveri, coloro che la società rifiuta ma che invece sono un grande dono di Dio.

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L’EMPORIO DELLA SOLIDARIETÀ
Presso la Casetta è stato inaugurato anche l’emporio della solidarietà, un negozio che offre una dozzina di prodotti come pasta, riso, olio e latte. Non si tratta però di un esercizio in cui vengono distribuiti beni gratuitamente, né di un normale negozio. I clienti dell’emporio, infatti, sono in possesso di una tessera a punti con la quale saldare il conto. Per caricare la tessera non servono soldi ma impegno, tempo e competenze che i clienti metteranno a disposizione del prossimo attraverso un’opera di volontariato. La speranza, nel tempo, è di poter ampliare l’offerta dei prodotti creando una rete solidale con i commercianti del territorio.




Fonte www.famigliacristiana.it/Livia Carandente

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