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Se tutti i sacerdoti (e qualche vescovone) si ricordassero della grandezza di San Michele come difensore della Chiesa….

Se tutti i sacerdoti (e qualche vescovone) si ricordassero della grandezza di San Michele come difensore della Chiesa….

Considera che S. Michele, da quando fu crocifisso Gesù Cristo, ha ricevuto il governo della Chiesa Cattolica, rivestito da Dio di autorità del reggerLa e di potenza nel proteggerLa e difenderLa, – come dice S. Bonàventura. La Chiesa Cattolica si gloria di averLo per patrono, e tale canta nell’ufficio della festa dell’Apparizione di S. Michele. Col nome di Patrono della Chiesa L’hanno salutato i Santi Padri e Dottori: solo chi non è cattolico non può riconoscerLo per tale. Le varie regioni hanno scelto questo o quel protettore, S. Michele Arcangelo, invece, è il patrono della Chiesa universale, costituito da Dio stesso; per conseguenza Egli è, dopo la Madre di Dio, Maria Santissima, quello che maggiormente favorisce, regge e governa la Chiesa.






II. Considera come S. Michele Arcangelo si è dimostrato sempre il massimo e primo difensore della S. Madre, la Chiesa Cattolica. Il demonio, che è nemico di Dio, è nemico anche della Santa Chiesa, per questo le mosse guerra fin dalla fondazione. Il demonio è quel dragone di cui parla S. Giovanni nell’Apocalisse, che ha il potere di far guerra ai Santi per togliere il culto di Dio, l’amore a Gesù Cristo, e la salvezza agli uomini – come spiega l’Alapide. Ebbene, a difesa della Chiesa sta S. Michele Arcangelo, come fu predetto dal profeta Daniele.

Quattro specie di battaglie ha scatenato il demonio contro la Chiesa Cattolica. La prima fu quella dei tiranni che La perseguitarono. S. Michele difese la Chiesa, sostenendo i fedeli nella fede, confortandoli nei tormenti, moltiplicando le sue energie quando già sembrava estinta. Il sangue dei martiri – scrisse Tertulliano – è un seme che feconda la Chiesa. La seconda battaglia fu quella scatenata dagli Eretici. S. Michele, illuminando i Dottori, assistendo la Chiesa nei Concili, fece risplendere la verità della fede cattolica. La terza battaglia è fatta per mezzo dei falsi cristiani, i quali con l’immoralità dei costumi macchiano la candida veste della sposa di Cristo. S. Michele, riavvivando nel cuore dei cristiani la virtù, rende sempre più gloriosa e lieta la S. Chiesa. La quarta battaglia sarà quella dell’Anticristo. Anche allora S. Michele difenderà la Chiesa di Gesù Cristo, riuscirà ad uccidere l’Anticristo.

III. Considera come l’Arcangelo Michele è il custode di tutta la Chiesa e di ciascun dei suoi figli sino alla fine del mondo. Egli è il governatore perpetuo di Essa, il canale per cui scendono tutte le grazie di G. C. nel corpo mistico dei fedeli. Oggi in modo particolare la S. Chiesa soffre insieme tutte le battaglie già descritte: ogni fedele deve invocare il braccio valoroso dell’Arcangelo difensore a pro della Chiesa. In questi tempi tristissimi, l’eresia e l’empietà protetta fanno alla S. Chiesa una terribile persecuzione, tanto più crudele, quanto più mascherata dalla ipocrisia; tutte le astuzie sono adoperate per spegnere la fede nel cuore dei fedeli e allontanarli dalla sede di Pietro, centro del Cattolicismo. Preghi ognuno, con umile fiducia il principe degli Angeli, perchè mandi le sue celesti milizie a tutelare e rendere vittoriosa la Santa Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana.




APPARIZIONE DI S. MICHELE A S. ERRICO LO ZOPPO
L’anno 1022, S. Errico di Baviera, detto volgarmente lo Zoppo, essendosi recato in Italia contro i Greci, che al tempo di Basilio Imperatore d’Oriente si erano a dismisura ingrossati nella Puglia, dopo averli debellati volle trasferirsi a far visita alla Basilica di S. Michele sul Monte Gargano. Si fermò ivi alcuni giorni per fare le sue devozioni. Finalmente fu prese, dal desiderio di trattenersi tutta una notte nella Santa Spelonca. Come infatti fece. Mentre egli se ne stava là solo in profondo silenzio ed in preghiera vide dalla parte posteriore dell’altare di S. Michele uscir due bellissimi Angeli, i quali si misero a parare solennemente l’altare. Di lì a poco dalla medesima parte vide venire a coro a coro una gran moltitudine di altri Angeli, dopo de’ quali vide comparire il loro capo S. Michele, e in ultimo con una maestà tutta divina si vide comparire Gesù Cristo con Maria Vergine sua Madre ed altri personaggi. Tosto Gesù Cristo si vide pontificalmente vestito dagli Angeli, e due altri che assistevano, uno da Diacono e l’altro Suddiacono, che si crede fossero stati i due S. Giovanni Battista e l’Evangelista. Il Sommo Sacerdote dette inizio alla Messa in cui offrì se stesso all’Eterno Genitore. A questa vista l’Imperatore rimase sbalordito, sopratutto poi quando, cantato il Vangelo il libro degli Evangeli fu baciato da Gesù Cristo e venne poi portato dall’Arcangelo S. Michele, per comando di Gesù Cristo all’Imperatore Errico. Si smarrì l’Imperatore nel vedere avvicinarsi l’Arcangelo col testo degli Evangeli, ma il S. Arcangelo lo incoraggiò a baciarlo, e poi toccandolo leggermente nel fianco, gli disse: «Non temere, eletto di Dio, alzati, e prendi con allegrezza il bacio della pace che Iddio ti manda. Io sono Michele Arcangelo, uno dei sette spiriti eletti che stanno presso il Trono di Dio; ti tocco così il fianco, perché zoppicando tu dia il segno, che nessuno di qui in avanti abbia l’ardimento di stare in questo luogo in tempo di notte tango faemur tuum, ut claudicando sit in te signum, quod nullus hic nocturno tempore ingrediri audeat”». Tutto ciò riferisce il Bambergense nella vita di S. Errico Imperatore, e si trova parimenti registrato questo avvenimento in una pergamena della Libreria dei SS. Apostoli de’ PP. Teatini della città di Napoli. Tutto questo lo rivelò quindi S. Errico la mattina seguente ai Sacerdoti del Tempio di S. Michele, e questa tradizione si conserva nella città del Gargano ed in tutta la Diocesi Sipontina.

PREGHIERA
O Principe gloriosissimo S. Michele, capitano degli eserciti celesti, debellatore degli spiriti maligni, protettore della Chiesa, liberate noi tutti che ricorriamo a Voi nelle nostre avversità. Otteneteci, per il vostro prezioso ufficio e per la vostra degnissima intercessione, che noi profittiamo nel servizio di Dio.




SALUTAZIONE
Io Vi saluto, o S. Michele, celeste colonna della Santa ed Apostolica Chiesa.

FIORETTO
Ti intratterai un quarto d’ora dinanzi a Gesù Sacramentato per la esaltazione e difesa della S. Chiesa Cattolica.

Preghiamo l’Angelo Custode: Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

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