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Fu una notte turbolenta, ma poi la Regina degli Angeli corse in soccorso urgente di Padre Pio.

Il 21 luglio 1913 Padre Pio scrive a Padre Benedetto: «Domenica mattina, dopo la celebrazione della Santa Messa, ecco ciò che mi accadde. Il mio spirito si è sentito in un subito trasportato da una forza superiore in una spaziosissima stanza tutta folgoreggiante di luce vivissima.

Su di un alto trono tempestato di gemme vidi assisa una signora di rara bellezza, quest’era la Vergine Santissima, avendo in grembo il Bambino, il quale aveva un atteggiamento maestoso, un volto splendido e luminoso più del sole. Intorno una grande moltitudine di angioli sotto forme assai risplendenti».
La consapevolezza che la Madonna, ed il cielo tutto, lo circondano è diventata in lui una certezza che gli dà forza. Egli, in ogni cosa, ha sempre sperato aiuto «dalla materna bontà di colei che può tutto presso il trono dell’Altissimo».
Padre Pio sa che il suo nemico è uno solo: lo spirito del male. Questi, conoscendo i disegni che Dio ha sul fedele suo servo, non lo lascia un solo istante per tentare di distoglierlo da essi e, così, vederlo finalmente perduto.
Una volta il Santo raffigurerà la sua anima come una piccola cittadella esposta all’assalto costante e rabbioso di nemici, che intendono ad ogni modo conquistarla e distruggerla: «Satana con le sue arti maligne non si stanca di muovermi guerra e di espugnare la piccola fortezza, col prenderla d’assedio da per ogni dove. Insomma satana è per me come un potente nemico, che risoluto di espugnare una piazza, non si contenta di assalirla in una cortina o in un bastione, ma tutta per ogni parte la circonda, in ogni parte la assalta, in ogni parte la tormenta».
E nel maggio del 1915 il Santo scrive: «Il nemico, non bisogna illudersi, è fortissimo, se non si vuole arrendere. L’anima ne comprende, alla luce che Iddio in lei infonde, tutto il pericolo che corre, se non sta sempre all’erta. Il pensiero di perdere il tutto con una possibile caduta fa tremare la povera anima mia come canna esposta al vento».






Ma quali certezze di vittoria sono in lui! Conclude infatti, parlando al suo superiore e direttore spirituale, Padre Benedetto: «Vi dicevo poc’anzi che la forza di satana, che mi combatte, è terribile, ma viva Iddio, poiché egli ha posto la causa della mia salute, l’esito della buona vittoria nelle mani della nostra celeste Madre. Protetto e guidato da una sì tenera Madre, rimarrò a combattere fino a quanto Iddio vorrà, sicuro e pieno di confidenza in questa Madre di non soccombere giammai.
Quanto, o padre, è lontana la speranza della vittoria, guardata dalla terra di esilio; come è vicina e sicura invece, guardata dalla casa di Dio sotto la protezione di questa Madre Santissima».

Padre Marcellino IasenzaNiro,
Padre Pio parla della Madonna,
pp. 419-420




Fonte www.settimanaleppio.it

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